venerdì 26 ottobre 2012

GIORNI DI FUOCO

Le ultime due settimane sono state di fuoco, soprattutto l'ultima. La Patonza ha deciso di iniziare a camminare da sola proprio nei giorni in cui ero immersa nei preparativi di un importante convegno di lavoro. Cercare di scrivere un discorso con una bambina unenne che appena ti giri va a bere nella ciotola del cane, non è proprio il massimo. Siccome mia mamma la tiene già parecchie ore, ho chiesto a mia suocera di darmi una mano in base ai suoi turni, ma zia Vera ha "deciso" di partorire proprio tre giorni fa e quindi ho perso anche la carta suocera. Voi direte vabbè, zia Vera non ha una mamma che possa accudirla all'ospedale? Sì, ma mia suocera è una che fa le cose uguali per tutti. Quindi se è stata con me in ospedale lo deve fare anche per l'altra nuora. Riuscendo a piazzare Patonza un po' di qua e un po' di là, ho cercato di portarmi avanti il più possibile con il lavoro per poi andare a trovare mia nipote la sera all'ospedale. La piccolina è l'ultima arrivata dopo altre 3 cuginette nel giro di 12 mesi, in pratica in famiglia siamo 4 neo mamme con 4 piccolette che hanno pochi mesi di differenza. Vi lascio immaginare i discorsi quando ci si incontra...
Comunque ora è mezzanotte e mezza e io, invece di rivedere il mio intervento al convegno di domani, sono qui che cazzeggio sul blog. E siccome a casa nostra non ci si fa mai mancare nulla, mio marito è al pronto soccorso con mia suocera che cadendo si è rotta un braccio. Prevedo altre settimane di fuoco. Aiuto.

martedì 23 ottobre 2012

GLI INSEGNAMENTI DI MAMMA CHE STRONZA (1^ PARTE)

Qualche giorno fa quiNorma Jane ha lanciato la domanda Cosa vorreste insegnare ai vostri figli? Io ho risposto l'ironia e, più precisamente, l'autoironia perché a prendersi troppo sul serio arrivano poi le batoste sul naso. Il suo post mi è servito da spunto. Premettendo che cercherò di insegnare a mia figlia l'educazione e i valori come il rispetto e l'onesta e bla bla bla, ho pensato che ci sono anche altre cose che vorrei che imparasse e che non appartengono al decalogo degli insegnamenti della mamma perfetta.
Siccome è un elenco in crescita, intitolerò questo post "1^ parte", ripromettendomi di aggiornarlo ogni volta che mi verrà in mente qualcosa. Vi dico già che nasce tutto dalla mia esperienza e quindi non sono regole oggettive ma soggettive. Sto scrivendo di getto quindi non farò una cronologia di insegnamenti dal più al meno importante ma semplicemente li scriverò per come mi vengono in mente:

- Diffida dai musicisti e/o sedicenti scrittori/artisti. Ti incantano dedicandoti un pezzo e tante belle parole ma poi non si impegnano perché sai, l'arte, la carriera, le fans, mia nonna in cariola ecc. Certo, alcune ci riescono e se li sposano pure, ma sono sempre le altre. Ecco, diciamo che se l'inculata da musicista è un fattore genetico, è meglio che lasci subito perdere perché credo proprio che l'essere groupie non faccia parte del nostro dna.

- Il trombamico non sarà MAI un fidanzato. Non sperarci, non cambierà mai. Ti descriverà come una specie di sorella a cui non potrebbe mai far del male e ti intorterà dicendo che è il modo migliore perché il vostro rapporto rimanga eterno e che vuole rimanere single. Sì, fino a quando si fidanzerà. Con un'altra. Quindi trombatelo ma non ti innamorare.

- Diffida da chi parla di se stesso in terza persona. Di solito ha un ego smisurato, senza contare che parlandoci ti sembrerà di leggere gli stati di facebook.

- Non leggere mai un libro di Moccia. Se vorrai qualcosa di adolescenziale, mamma ti presterà il suo Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Se vorrai qualcosa che ti faccia piangere, Wuthering Heights (che Heathcliff era un figo pazzesco!).

- Nelle serate alcoliche lascia in custodia il cellulare alle amiche fidate. Da ubriache si scrivono i messaggi più compromettenti.

- La fata Morgana non era una stronza, semmai era Ginevra ad essere una gatta morta. L'unica interpretazione valida è quella di Marion Zimmer Bradley, quindi leggi Le nebbie di Avalon.

- Quando sarai, triste, incazzata o indecisa, scrivi delle liste. Liste dei buoni e cattivi, liste dei pro e contro ecc. Ti aiuterà a far maggior chiarezza dentro di te. Chi scrive liste non si salverà dalla fine del mondo ma sarà sicuramente più organizzato.

- Se ti piacerà un ragazzo dovrai decidere se dargliela o non dargliela, prenditi pure il tuo tempo ma non fargliela mai annusare per poi tirarti indietro. Lo "scalda-cazzismo" viene sempre punito e alla fine si rischia un due di picche per sfinimento.

- La ceretta è costosa e dolorosa, sarebbe bene che non andasse a vuoto (chi ha orecchie per intendere intenda...)

- Impara a memoria tutte le canzoni di Rino Gaetano.

- Se esci con la gonna, tieni sempre un paio di collant di ricambio in borsa.

- Essere una signora non è una questione di portafogli. Lo stile e l'eleganza fanno di una donna una signora. Sii signora dentro, ti aiuterà in molte situazioni.

- I tuoi genitori ne hanno combinate di tutti i colori quindi non credere di poterci prendere per il culo. Ma se hai dei dubbi non chiedere mai a zia Manu. Vieni direttamente da noi.

Ecco, queste sono una dozzina di cose che vorrei che mia figlia imparasse ma, siccome non mi vedo nella parte di Lorelai Gilmore, ho già istruito la mia amica B perché sia lei a insegnargliene alcune.

Alla prossima puntata!

giovedì 11 ottobre 2012

HAPPY BIRTHDAY TO PATONZA!



Eh niente, oggi compie un anno. 365 giorni di emozioni, pianti (suoi e miei), sorrisi (suoi e miei), fai cara, dove si spegne?, rigurgiti, reflusso, respira?, cacca santa, bava santa, pipì santa, fai la pappa, fai la nanna, no no no no non si picchia mamma, è l'ora del tubbiesciaociao, ninna nanna del chicco di caffè, denti, la marcia di topolino ecc... Oggi eravamo tutti eccitati per questo suo primo compleanno anche se la festa con gli amici si farà sabato.
Lui che mi telefona sul lavoro e mi dice "UE UE UE UE" e io che rispondo "ma che cazz.?!" e lui "guarda l'ora" e io che vedo che è esattamente l'ora in cui è nata lei.
Poi stasera cena con i nonni, torta e candelina che per puro culo si spegne mentre lei sembra stia soffiando e noi tutti lì a battere le mani, lei che ci guarda e non capisce un cazzo. Alla fine oggi è stato più il nostro giorno, mio e di lui intendo. Perché anche se non ce lo siamo detti, abbiamo rivissuto nella nostra mente quelle 15 ore di travaglio, il mio istinto omicida, il mio folle amore per l'anestesista e quel magico momento in cui abbiamo finalmente sentito UE UE UE. Ho ancora l'immagine di lei sulla mia pancia: trema e mi guarda piangendo. Io tremo e ho persino paura a toccarla. Ho ancora il fermo immagine del suo viso: la sua bocca che è uguale alla mia e le sue ciglia lunghissime. Tutto molto romantico. Non sapevo ancora che avrei aperto il blog mamma che stronza!
Buon compleanno Patonza, la mamma ti ama.

mercoledì 10 ottobre 2012

HAPPY BIRTHDAY TO ME

Ieri ho festeggiato il mio compleanno. Il primo da mamma. Ma siccome la Patonza compie un anno due giorni dopo di me, sono stata talmente concentrata su di lei che veramente il mio compleanno quest'anno è passato in secondo piano. Che fa strano perché io, che sono una prima donna, ho sempre molte aspettative per il 9 di ottobre. Fin da bambina ho sempre avuto pretese, come se il giorno della mia nascita dovesse essere celebrato in tutto il mondo o mi fosse concessa qualsiasi cosa. Eh ve l'ho detto che son prima donna. Comunque quest'anno per me era LEI, il ricordare l'anno scorso, le ultime ore del mio pancione e l'organizzare una degna festa per il primo compleanno di mia figlia. E poi invece la giornata è trascorsa accompagnata da tanti messaggi, telefonate, regali e dimostrazioni d'affetto che mi hanno fatto pensare che in fin dei conti non sono poi così stronza, dai. Ci sono stati super regali e un biglietto d'auguri che conteneva delle parole dolcissime di mia mamma che mi scriveva a nome di Patonza. Al fondo anche uno scarabocchio fatto da lei che, quando non cerca di mangiarsi la matita, prova già a scrivere. Il regalo più bello sono state le sue prime parole, farfugliate ma con consapevolezza. Cioè da qualche settimana dice mamma e papà ma non credo che intenda noi due. O almeno, ogni tanto dice papà guardando lui, ma mi sembra che la parola mamma la usi più come imprecazione. Ieri invece ha parlato indicando con il ditino. La prima parola  è stata il nome del cane, accompagnato da bau bau bau. Più chiara di così... Ma vabbè, in fondo il cane è il nostro primo gènito e quindi è suo fratello maggiore. Non potevo festeggiare meglio e tra poche ore sarà il suo suo giorno che però è anche un po' il nostro... il giorno in cui ci siamo guardate negli occhi per la prima volta. Sono già, o ancora, emozionata.



Vederlo scritto mi fa ancora un po' effetto....








Adoro Stella McCartney



Questo è stato un regalo decisamente pilotato ;-)





giovedì 4 ottobre 2012

INCINTA 3+


Il 23 febbraio 2011 sono andata in bagno circa 100 volte. Voi direte uh che bel post interessante... Ma non voglio parlarvi di incontinenza. La verità è che ci andavo in cerca di qualcosa che avrebbe dovuto esserci e invece non c'era, anzi non arrivava. Non che la cosa mi preoccupasse più di tanto perché non potevo sospettare una gravidanza visti gli esiti nefasti degli esami clinici a cui ci eravamo sottoposti io e lui prima della separazione. Però ci pensavo a dire il vero e, da buona ipocondriaca, già immaginavo di avere chissà che male incurabile. Poi il dialogo con amica Y:
Y: Se fossi in te farei il test
Io: ma va figurati è impossibile
Y: vabbè se ne sei così sicura. Io se fossi in te lo farei.
Io: ….
Però amica Y non è proprio molto attendibile perché lei fa 5 test per volta dopo mezz'ora di ritardo.
Uscita dal lavoro, veramente poco convinta, sono andata in farmacia.
-Un test di gravidanza
-Ecco. Sono 15 euro.
Li mortacci! 15 euro per una cosa su cui dovevo fare pipì. Poi tanto sarebbe stato negativo. Sono arrivata a casa ancora maledicendo il farmacista che mi aveva venduto quello che ai miei occhi pareva essere il test di gravidanza più caro nella storia. Ho posato il pacchettino sulla mensola del bagno, prima volevo fare una doccia e rilassarmi. Tanto che fretta c'era? Mi sono spogliata e allo specchio ho notato qualcosa di diverso. Una linea scura attraversava la mia pancia dal pube all'ombelico. Subito il mio pensiero è andato a quella volta in cui a 16 anni avevo creduto di essere incinta e mia nonna mi aveva rassicurata dicendo “Non sei incinta, non hai la riga”. Scoprii in seguito che la “riga” era in realtà la linea nigra che di solito (ma non a tutte) compare durante la gravidanza. Comunque mia nonna era meglio di un test di gravidanza e quella volta infatti ci aveva preso, non ero incinta. Mi sono guardata di nuovo allo specchio, incredula. La riga. Cazzo. Sotto la doccia ho fregato quella linea credendo che fosse la piega dei jeans e invece no. Ho fatto il test pensando “devono passare 3 min...” neanche il tempo di formulare il pensiero che è apparsa la scritta INCINTA 3+. Ma tipo neon proprio. Sudorazione, palpitazioni, farfalle nello stomaco, oddio ce l'ho fatta, brividi, eh tra 9 mesi lo devo anche far uscire, come cazzo faccio a dirlo al lavoro, oddio siamo ancora separati, speriamo sia maschio, faccio altri 14 test così sono sicura. Un susseguirsi di emozioni che potrei star qua a cercare di descrivere ma non ci riuscirei mai. Forse solo con una parola: felicità. Idem quando l'ho detto a lui che però ha avuto un color verdognolo in faccia per circa 3 giorni. Comunque siccome sono una che non si sa mai... ho fatto delle foto al test digitale (che la scritta sparisce dopo 24 ore e io volevo continuare a guardarla) e altri due test di quelli classici. Ma tanto sapevo già... avevo la riga!
Che poi sta cosa della riga è stata un incubo nei mesi successivi per amiche e conoscenti perché, siccome con me aveva funzionato, mi sono trasformata in una sorta di test di gravidanza vivente o ginecologa di sticazzi che andava in giro ad analizzare pance. "Tu hai la riga, sei incinta." "Tu no, riprova sarai più fortunata." Scherzando e ridendo però ne ho azzeccate altre tre (tipo che mia cugina mi diceva "nonono guarda che sono peli!" e io: "no, ti dico che sei incinta!" e così era effettivamente)... e pensate un po'... una di quelle che ho beccato era proprio amica Y che i suoi 5 test davano sempre esito negativo ma io continuavo a vedere la riga. E infatti i nostri pargoli sono nati a soli 3 mesi di distanza.

Ciao ciao Patonza, ecco la storia di come una volta ti chiamavi “Incinta 3+”